Il giovane Piceni è tra i principali animatori della «Fiamma Verde», rivista studentesca milanese.
Nel giugno del 1920 inizia a collaborare, come cronista degli spettacoli, con la rivista «I.I.I.-Rassegna settimanale illustrata della produzione italiana e dei traffici del Mediterraneo e dell’Oriente». Nel luglio dello stesso anno consegue la maturità classica.
Tra la fine del 1922 e il marzo del 1923 collabora con il quotidiano della sera «L’Ambrosiano» in qualità di critico-cronista mondano-teatrale.
Concluso il servizio militare, viene assunto, in gennaio, dalla casa editrice Arnoldo Mondadori come capo-ufficio stampa.
Con Valentino Bompiani redige per Mondadori l’«Almanacco Letterario». Sempre per Mondadori, concepisce il titolo di una nuova collana, «Le Scie». Traduce Wuthering Heights (La Tempestosa) di Emily Brontë (Alpes, Milano, 1926).
Nascono i «Gialli Mondadori». Piceni traduce il primo titolo della nuova collana, La strana morte del signor Benson, di S.S. Van Dine. Esce la seconda serie della «Bancarella delle novità» (Unitas, Milano).
Sempre Unitas pubblica La Ghirlanda, antologia per le scuole medie superiori, a cura di Enrico Piceni e Fernando Palazzi. Piceni incontra Angelo Sommaruga.
Inizia a collaborare con le riviste milanesi «Poligono» e «Il Giovedì». Redige con Angelo Frattini Aria di Parigi (Bompiani, Milano), raccolta di scritti di umoristi francesi.
Esce Ghirlanda per Charlot (Scheiwiller, Milano).
A cura di Piceni, esce Zandomeneghi, primo volume della collana mondadoriana «I Maestri Italiani dell’800».
Nasce la «Medusa». La prima traduzione della nuova collana mondadoriana, Le Grand Meaulnes (Il Grande Amico), di Alain-Fournier, è di Piceni.
Esce De Nittis (Istituto Luce, Roma).
Per la collana «I Maestri Italiani dell’800» esce una monografia intitolata a De Nittis, sempre a cura di Piceni).
In ottobre, Piceni si dimette dalla funzione di capo-ufficio stampa, pur continuando a collaborare con la casa editrice milanese
Piceni cura con Fernanda Wittgens la personale riservata a Zandomeneghi alla Biennale di Venezia.
L’uomo e l’opera e Zandomeneghi. L’uomo e l’opera (1979); Giorgio Belloni (1980); Boldini. L’uomo e l’opera (1981).
Per il catalogo della Donazione Arnoldo Mondadori (Palazzo Te, Mantova), Piceni firma il saggio «Mondadori, Zandomeneghi e la Dea Combinazione».